Una merenda a Londra



Un indirizzo, una via di Londra, e tutto è già nel titolo. Un titolo che riassume e già evoca l’atmosfera di un libro che, subito dopo la sua pubblicazione, non tardò a divenire “libro di culto”. Nelle sue righe, infatti, si eleva al quadrato l’amore per le pagine stampate e per la lettura: potremmo dire che è un libro che celebra il desiderio dei libri, la ricerca dei testi, che esalta l’odore della carta, tanto caro a chi ama perdere il senso del tempo sfogliando pagine e storie. La trama è quella intessuta dalle lettere che la sceneggiatrice televisiva americana Helene Hanff scambia – scivolando lungo un periodo di tempo pari a quasi vent’anni – con Frank Doel, responsabile della libreria londinese Marks&Co., specializzata in libri antichi usati. Innamoratasi della letteratura inglese, che percepisce come luogo della propria origine linguistica, ma impossibilitata a seguire un normale percorso accademico universitario, nel 1949 la giovane autrice incappa nell’indicazione della piccola libreria antiquaria, separata purtroppo da un intero oceano dalla “sua” New York. “Sono una scrittrice senza soldi che ama i libri di antiquariato” scriverà perciò Helene nel primo atto di una corrispondenza che diventerà essa stessa letteratura. Tramite gli occhi e l’amicizia di Frank Doel, la Hanff scopre allora di poter reperire (a prezzi per lei accessibili) tutti i testi della letteratura inglese, dal Seicento in poi, dei quali si rende conto di non potere fare a meno. Si viene così a creare e consolidare un filo tra Londra a New York, fatto di cultura, ma anche di impensata umanità: con il passare degli anni, non soltanto libri antichi e lettere contenenti anticipi e resti sorvoleranno l’Atlantico, ma anche uova in polvere, calze di nailon, ricette dello Yorkshire pudding e tovaglie ricamate. La famiglia di Frank inizia a considerare Helene come una cara amica con la quale condividere le nuove fotografie dei figli e i racconti delle vacanze, e in America Helene inizia a mettere da parte i soldi per il viaggio a Londra: la Londra di Chaucer, Shakespeare… e di Frank Doel e famiglia! E Miss Hanff sbarcherà effettivamente in Inghilterra, dopo aver trascorso anni a guardare apposta film inglesi per scoprire come sono fatte le strade di Londra… Ma il tanto desiderato viaggio si realizzerà purtroppo troppo tardi. Nel 1969 Frank muore prematuramente a seguito di un intervento e dopo poco tempo Marks&Co. deve chiudere definitivamente i battenti. Eppure, quando finalmente riuscirà a entrare nella polverosa libreria che aveva dato forma e risposta a molti dei suoi desideri, Helene si rivolgerà all’amico tanto caro e mai conosciuto di persona, commentando, a metà strada tra il rimpianto e la riconoscenza: “Che ne dice, Frankie, finalmente ce l’ho fatta!”. Miss Helene Hanff riuscirà a raggiungere Londra per la prima volta soltanto in occasione della presentazione dell’edizione inglese del libro che aveva scritto per raccogliere e salvare la storia della sua corrispondenza con Frank Doel, della Marks&Co. …
84, Charing Cross Road ci ricorda, in definitiva, come - in un tempo come il nostro, in un 'tempo senza tempo', affrettato e paradossalmente incurante dei desideri di ognuno - dobbiamo andare ancora in cerca di quelle qualità delle quali abbiamo sempre più bisogno. Abbiamo ancora bisogno di desiderare, di attendere trepidanti ciò che abbiamo desiderato; abbiamo persino bisogno, a volte, che ciò che abbiamo desiderato ci venga drammaticamente negato. Abbiamo bisogno di ridare valore al tempo. Fino ad annullarlo. Fino ad annullare persino la morte. Con l'unico modo che, da millenni, l'uomo conosce: la letteratura.



(from Flickr.com)


Mince pie


Il ripieno.
100g di uvetta sultanina
125g di mirtilli
30g di scorze candite di arancia
50g di mandorle pelate
2 cucchiai di rum
il succo di un'arancia
30g di burro
60g di zucchero di canna
1 mela verde sbucciata e tagliata a cubetti
spezie (noce moscata, cannella, zenzero)


La pasta.

500 g di farina 00
250g di burro
200g di zucchero semolato
2 uova intere


Preparazione.

Mescolare la frutta secca con il rum e il succo d’arancia. Coprire e lasciar marinare una giornata. Sciogliere il burro e lo zucchero di canna in una casseruola insieme ai mirtilli. Aggiungere le mele, le spezie e la scorza di limone. Cuocere finché la frutta non si ammorbidisce. Incorporare il tutto al composto di frutta secca.
Preparare la pasta frolla e lasciarla riposare 30 minuti in frigorifero. Stendere la pasta in due dischi dello spessore di 5 mm (un disco deve avere un diametro leggermente minore dell’altro perché servirà da copertura). Imburrare una tortiera, stendere al suo interno il disco di diametro maggiore, riempire con il ripieno di frutta e coprire con il secondo disco di pasta. Praticare un’incisione a croce nel centro del coperchio di pasta e rivoltare i quattro lembi triangolari di pasta in modo da lasciare scoperta una parte del ripieno.
Infornare a 180°C per 30 minuti.



(liberamente adattata da “Una merenda a Londra”, Guido Tommasi Editore)